Tenda Dover CT722 Emika

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COD:  CT722 TENDA DOVER EMIKA
TIPOLOGIA: FIAMMATA CON PLUMETIL
COMPOSIZIONE: 100% POLIESTERE
ALTEZZA CM: 300
RIFINITURA CON PIOMBO

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PANNA DOVER EMIKA BEIGE HD2159
BIANCO DOVER EMIKA BIANCO HD2157
PANNA DOVER EMIKA PANNA HD2158

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TENDA  TRAMA  FIAMMATA CON UN PLUMETIL CHE LA RENDE ELEGANTE MA SOBRIA

La storia del tendaggio, come quella della tessitura, segue passo passo la storia dell’uomo il quale ha sempre avuto come bisogno naturale quello di proteggersi dalle intemperie climatiche del mondo esterno siano questo il freddo, il vento o il caldo. Il settore tessile ha quindi seguito l’evoluzione delle strategie produttive dell’uomo che da tecniche manuali è passato all’utilizzo di macchinari sempre più tecnologici per la produzione di tendaggi in grande scala.

Ripercorriamo la storia della tessitura e quindi anche delle tende partendo dal Neolitico, periodo di cui riscontriamo, grazie agli scavi archeologici, il ritrovamento di oggetti simili a rudimentali telai rettangolari costituiti da bastoncini di legno coi quali i fili erano tesi in alto e in basso per permettere la lavorazione del filo per creare tessuti in lino e fibre vegetali. Nell’antichità l’attività di tessitura diventa il segno di riconoscimenti di intere famiglie e di piccoli laboratori artigianali fino all’epoca Romana, nella quale ad occuparsi della lavorazione dei tessuti, principalmente della lana, erano gli schiavi in officine specializzate. I tessuti provenivano dal Mediterraneo ma anche del lontano Oriente. Con il crollo dell’impero romano, la conoscenza della lavorazione dei tessuti passa in mano alle corporazioni medievali i quali la custodiscono gelosamente rendendo produttivo tutto il Nord d’Italia e principalmente le città di Bologna, Milano, Vicenza e Firenze. Proprio Firenze diventerà la città principale per i commercio delle materie prime. Nel nord Italia va segnalata la “Confraternita degli Umiliati”, maestri sapienti dell’arte della lavorazione della lana, i quali costituiranno conventi in tutta la zona. Tra i vari settori delle corporazioni ricordiamo le arti della Calimala, l’arte della lana, l’arta della sete e del tintori nelle quali da generazione in generazione si tramandavano i segreti della lavorazione.

Sin dall’antichità fino ai primi anni del 1400 le finestre delle abitazioni non erano realizzate con il costosissimo vetro ma bensì con delle tende costituita da un tessuto pesante: erano bande di tessuto imbevute nella resina di pino (trementina) attaccate ad una barra di ferro che svolgevano la funzione di riparare la casa dal freddo, dal vento e dal caldo. Le tende svolgevano la funzione delle vecchie ante di legno le quali erano usate come finestra per riparare la casa dal freddo e dal vento con la scomodità che, una volta chiuse, oscurassero completamente la stanza e non permettevano quindi il passaggio della luce naturale all’interno della stanza.

Tra il 1400 e il 1500 le finestre vengono finalmente realizzate con il vetro ma i tendaggi non perdono la loro funzionalità Di fatto esse veniva comunque realizzate per permettere la filtrazione dei raggi solari all’interno delle stanze. Inizia, da questo momento in poi, la necessità di possedere dei tendaggi funzionali ma anche esteticamente belli per abbellire la propria casa e rivestirla proprio come un vestito su una donna. Dal 1600 inizia l’epoca d’oro dei tendaggi in cui gli artisti sarti e tappezzieri non solo ricercano ed utilizzano tessuti preziosi come la seta, il barocco, il taffetà, il damasco, santin, i velluti ecc… ma incastonano al loro interno anche dei metalli per impreziosire la tenda. Basti ricordare i tendaggi di seta droppate d’oro che adornavano le finestre di cristallo delle antiche navi da guerra, le “galere”.

Le tende ora però sono due bande di tessuto divisi a metà attaccate a raffinate e curate barre di ferro. Percorriamo gli anni e arriviamo al 1700 e alla reggia del Re sole, Luigi XIV, a Versailles. L’apogeo della storia del tendaggio è qui testimoniato attraverso i tessuti preziosi importati dall’oriente come la seta, il damasco, il broccato di fiandra, satin il tuo impreziosito con diamanti, zaffiri, rubini. La tenda non era più solo funzionale ma serviva soprattutto ad impreziosire la case, dare luce alla stanza e renderla brillante. Le tende erano un vezzo ed uno dei modi di dimostrare ricchezza e gusto estetico. Alle fine del 1700 un cambiamento repentino investe il mondo del tendaggio e il settore tessile, grazie alla Rivoluzione Francese e al periodo dell’illuminismo. Di fatti dalla sontuosità del re Sole passiamo alla modestia e sobrietà dei tendaggi in cotone o in taffetà di colore verde, giallino o cannella. Cresce invece la tecnologia legata ai tendaggi, proprio in questo periodo vengono inventate e utilizzate le “tende a pacchetto” ossia delle tende collegate ad un meccanismo meccanico che le avvolgeva e riavvolgeva a seconda della luce che si voleva far passare nell’abitazione; ancora oggi, con dei meccanismi decisamente più moderni, questo tipo di tende vengono utilizzate come ad esempio le tende avvolgibili da sole. Proliferano le invenzioni (e le scoperte), in tutti i campi delle materie umanistiche e scientifiche, che uniscono meccanismi sempre più tecnologici per il sostegno e l’uso delle tende a nuovi tessuti. In questo periodo gli abili tappezzieri inventano tipologie di tende che tutt’ora conosciamo: tende all’italiana (provviste da un’armatura che distanzia la parte finale della tenda dalla finestra); tende arrotolate ad una puleggia; tende a principessa (arricciate); tende olandesi (che si increspano in pieghe dritte e regolari come le lame di una persiana). I tessuti sono variabili e naturalmente seguono la moda delle epoche che devono rivestire e ad inizio 1800 i più utilizzati sono il broccato di lino, la lana, il tulle, la parcana ecc..

Elemento che contraddistingue questi tendaggi rispetto a quelli passati, a parte i meccanismi ai quali vengono agganciati i tessuti, sono le di stampe di fiori o foglie o ricami o le passamanerie che impreziosiscono la tenda con la loro modernità. Ai colori di queste tende che sono per lo più di colori accesi come il rosso, il rosa, il verde, l’arancio si contrasta l’utilizzo, in questo periodo, delle mantovane cioè un tessuto arricciato o lineare per coprire la barra di ferro di sostegno della tenda. Come detto prima i colori della tenda erano spesso in contrasto con quelli della mantovana per creare dei toni di luce particolari nella stanza e allo stesso tempo darle un tono più sfarzoso. L’evoluzione della storia del tendaggio coincide naturalmente con i cambiamenti della storia e anche la Rivoluzione Industriale portò dei cambiamenti nel settore tessile e, con esso, in particolare dei tendaggi. Si deve al francese Joseph-Marie Jacquard l’invenzione di un telaio dotato di una scheda perforata che comandava il movimento dei licci permettendo quindi l’esecuzione di disegni complessi da parte di un solo tessitore. Parte così la produzione in larga scala di tendaggi simili, complessi, prodotti in serie.

Non solo per la regolazione della luce ma sono anche altri gli utilizzi delle tende in questi secoli. Ricordiamo le tende utilizzate per proteggere i quadri e i libri delle biblioteche dalla polvere, oppure le tende utilizzate per la separazione temporanee di stanze o ancora, il ricordo più romantico, il famoso letto a baldacchino: un letto protetto da tendaggi ondulati e sontuosi custode delle più belle favole di principesse addormentate.

Al giorno d’oggi, oramai a 14 anni dalla fine del ‘900, i tendaggi rimangono ancora oggi l’oggetto più utilizzato per proteggere la propria abitazione dai raggi del sole. Sono di diversi tipi e viene utilizzato qualsiasi tessuto per la realizzazione. Possono essere di stile classico o moderno; possono essere collegate ad un meccanismo per l’apertura e la chiusura come le tende frangisole o ancora collegate ad un semplice filo che le tirerà ai lati. Non hanno mai perso il loro valore aggiunto di arredamento della casa, di vestirla di colore e di permettere giochi di luce e ombre all’interno di una stanza creando così un ambiente confortevole e piacevole.